Oro verde

L’olio di oliva conosciuto anche come oro verde e’ considerato un’ eccellenza italiana e un prodotto che ha numerose proprietà benefiche che lo rendono un alimento fondamentale in una dieta sana ed equilibrata ma non solo….

Un po’ di storia….

L’origine della pianta di ulivo arriva da lontanissimo,  se si pensa a Noè…. da lui ritornò dopo il diluvio e  proprio con nel becco un segno di pace un rametto di ulivo…

Arriva poi dalla mitologia greca la credenza che fu Atena, figlia di Zeus e dea della saggezza a piantare il primo ulivo, albero dalle foglie grigio-verde-argento che per millenni con i suoi frutti avrebbe dato un succo meraviglioso, usato dagli uomini per preparare i cibi, per la cura del corpo, per la guarigione delle ferite e fonte di luce per le abitazioni.

Sempre nell’antica Grecia fu vietato l’abbattimento di ulivi e solo in caso di necessità per la costruzione di aree votive si potevano utilizzare alcuni alberi ma non più di due unità all’anno.

L’olio di oliva ebbe un ruolo importante anche nello sport perché i giovani atleti venivano massaggiati con olio e venivano premiati con denaro, medaglie d’oro e d‘argento ed anche olio d’oliva in vasi riccamente ornati.

Dalla Grecia fino a Roma divenne usanza che gli imperatori da Giulio Cesare a Nerone per mettersi in mostra in prima persona donassero olio durante feste e giochi…e la conseguenza naturale fu un aumento importante del traffico di olio per i più diversi scopi.

Andando avanti nella storia l’ ulivo si diffuse in tutto il Mediterraneo da oriente e occidente e attraversando i secoli si rivestì di un’ aura di sacralità, l ‘olio non serviva più solo come condimento ma veniva trasformato in unguenti e balsami per curare ferite sanguinanti e alleviare il prurito , si lenivano le punture di ortiche, si dava sollievo alle ustioni e i soldati si proteggevano dal freddo ungendosi con olio prima di battaglie in acque gelide. Grazie ai numerosi utilizzi per i quali l’ olio si presta si impara e ci si ingegna per coltivare olivi con tecniche d’ avanguardia e ne sono rimaste tracce archeologiche delle prime presse utilizzate e progettate dai Filistei che erano fatte con pietre tondeggianti per macerare le olive.

I Romani furono abilissimi osservatori e conoscitori dell’ arte olearia e adottarono denominazioni a seconda delle caratteristiche di colore, del tempo di maturazione più o meno avanzato, dell’ eventuale contatto con parassiti.

Di secolo in secolo vediamo la diffusione e la produzione di olive e olio prendere sempre più piede e raffinarsi e il XVII sarà proprio il secolo d’ oro per l’ olivicoltura in Italia che diventerà la produttrice del miglior olio che si trovi sul mercato europeo, tanto che si faranno sempre più estese le terre convertite all’ olivicoltura cui attinge non solo il settore alimentare ma anche la nuova industria conserviera, quella dell’ illuminazione e della saponificazione

Il secolo XX grazie alle nuove tecnologie ha visto semplificarsi notevolmente il lavoro di raccolta e molitura, consentendo  una ancor più rapida diffusione del prodotto che ancora oggi è una pietra miliare nell’ alimentazione mediterranea e il condimento sano per eccellenza.